venerdì 31 ottobre 2008
Impossible was nothing
Varese-Milano: sono 42 km. 42 cazzutissimi km che devo percorrere tutti i giorni per andare al lavoro. Ogni mattina. Ogni sera. Ogni cazzo di giorno.
Ma da lunedì 27 Ottobre questa distanza non ha più il sapore dello stress, dello smog e dei caselli. Ha il sapore della tenacia, dello sforzo fisico, delle mie scarpe da corsa. Ha il sapore di un vento freddo che taglia la faccia. Il sapore di bevanda energetica, di sudore. Ha il rumore di gente sconosciuta che abita a 2000 km da me che mi urla "Well done! Keep it up! You are the strongest!". Ha il rumore di cuore che batte, di asfalto calpestato, di concentrazione e pensieri nella testa. Di autoconvincimento. Ha le lacrime agli occhi dell'ultima curva dopo il cartello che recita "26 mile". Ha il dispiacere di essermi perso l'abbraccio collettivo perchè ci ho impiegato più degli altri. Ha l'emozione di vedere un amico che ti corre incontro e ti abbraccia. Ha la capacità di farti alzare all'ora della tigre e non farti essere stanco. Ha il sapore dell'orgoglio, della vittoria, della soddisfazione. Ha la voglia di non fermarsi, di pensare alla prossima volta, alla prossima preparazione.
42 km. Anzi 42195 metri. Sfida con se stesso. Corsi da soli. Corsi con 11700 persone e più in particolare con altre 4. Corsi col cuore, con la testa, con le gambe finchè ce l'hanno fatta. Poco tempo fa sarebbe stato probitivo se non impossibile. Ora è realizzato. Vero. Fatto. Una di quelle cose per cui si può camminare a testa alta.

Ragazzi, sono un maratoneta: tanta tanta roba!

Ringraziamenti:
- A Shazam per la dedica personalizzata, all'ostello per averci fatto lavare i piatti, a Dublino per il clima polare, per la Guinness, per Abrakebabra, per la prima mangiata schifosa dopo mesi; alla cinese mai vista, al tipo umiliato alla wii, all' aer lingus e ai suoi fantastici cessi che ti permettono di cagare su Parigi, alla guida al contrario, a Phoenix Park che noi qua ce lo sogniamo, al buttafuori che sei hai la tuta non entri al Pub, alla coppola dello Ste, a "Well done", allo stuart megalomane alla partenza, al tipo vestito da tucano della Guinness, a marathon man, batman e superman, alla vasellina spalmata dai poliziotti sui guanti in lattice (!!!), alle miglia invece dei Km, al cartello "26 mile", al gel alla banana, alle "bombe"; un grazie a Giorgino per l'ospitalità, i pranzetti luculliani, i giri turistici, per l'ora della tigre, per essere sempre l'Amuleto anche se non vuole; grazie a Dicio per le foto, per aver bevuto la birra mentre noi bevevamo coca, per il sostegno morale, per "fuck ooooooffff".

 
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giovedì 23 ottobre 2008
La vigilia
Ormai siamo agli sgoccioli... L'allenamento, buono o cattivo che sia, è terminato. I km accumulati nelle gambe e nella testa sono tanti. L'adrenalina sale, assieme alla tensione e alla voglia di cominciare. La dovizia dei particolari è alta: accessori, abbigliamento, programmazione nell'immediato pre-gara, alimentazione (quasi). 4 kg in meno. Freschezza atletica. Allenamento di testa. Di mente. Di cuore. Curiosità verso se stessi. Sfida lanciata ognuno al suo corpo, al suo fisico, alla fatica, allo sforzo, alla resistenza e alla pazienza. Obiettivo fisso in testa. Niente di trascendentale. Solo arrivare. E' la prima. Ma sono sicuro non sarà l'ultima.

I'm waiting for Dublin City Marathon
 
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venerdì 10 ottobre 2008
Ora corro!
46' 08'', 4' 36'' min/km per 10 km e 1763esimo. Non è eccellente. Magari nemmeno buono. Ma è il primo mattoncino. La prima gara competitiva. Il primo pettorale, il primo percorso con nastro di partenza, rettilineo d'arrivo, tanta tanta gente che corre in silenzio che si sentono solo i passi lungo l'asfalto. Gente che va forte, gente che va piano, gente abbigliata in modi improponibili, gente che non gli dai due lire e ti da 10 minuti o che se la mena e non ti vede più dopo 500 metri. "Gente", anzi, amici che si affacciano come te le prime volte su circuiti del genere. A differenza sua, non ho battuto Linus nè nessun altro VIP. Ma c'ero. Ero lì a capire come si corre, come si parte senza sprecare energie scartando la gente. La prossima volta parto molto più piano. E poi ne passo un pò dopo qualche km.

Era solo un piccolo aperitivino aspettando la grande portata principale del 27 di Ottobre. Solo 17 giorni. Ormai l'allenamento è quello che è. Non corro da una settimana. Non ho il tempo fisico. Stasera andrò ad allenamento di corsa. Domenica mattina correrò ancora. Poi sarà solo una questione di testa. Perchè 42195 metri li fai da solo. Io a maggior ragione che lascerò andare tutti. E' una sfida. Ci devo provare e trovare la mia vittoria
 
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mercoledì 1 ottobre 2008
Iodellavitanonhocapitouncazzo
Va tutto veloce. Troppo veloce. Puoi allenarti per la maratona, ma rimani sempre indietro. Fai appena in tempo a tararti, ad adattarti che già è cambiato. Tutto ti sorprende. Ti lascia di stucco, ti stupisce e ti spiazza. Sei forte se riesci a tenere botta. A ragionare velocemente, ad assorbire e ripartire senza battere ciglio. Senza rimuginare ma imparando dal passato. Più facile a dirsi che a farsi. Più sei freddo più vai via liscio. Più sei scaltro, furbo, impietoso meno problemi hai. Continui a rincorrere un qualcosa che dopo un pò non ti ricordi nemmeno perchè stai correndo. Eppure tieni duro. Su tutti i fronti. Ti svegli volenteroso di dire fare agire. Ti svegli in forma, "veloce". Eppure sei sempre lento. Sbagli strada, scivoli, ti fanno cadere. Prendi acqua vento sole caldo. Tanto che ti viene voglia di fermarti, mandare tutto a fare in culo e tornare indietro.
Eppure vai avanti. E si capisce perchè. Io, forse, non ho capito un cazzo di niente
 
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