venerdì 7 gennaio 2011
NYC Marathon
"Quand'ero bambino, mi è capitato di accendere la tv in una mattina di Novembre e di vedere un fiume di gente, tutta bardata, su un grosso ponte correre tutti insieme. Sullo sfondo vedevo dei grattacieli altissimi e non capivo perchè si affannavano tanto, ma vedevo che lo facevano contenti e con tanta passione.Venivano da tutto il mondo. E stavano tutti insieme. Mi ha sempre affascinato questa cosa. E questo ricordo penso mi abbia spinto, col passare del tempo, a coltivare il piccolo sogno di esserci anch'io su quel grosso ponte un giorno.

Così, grazie alla passione della corsa che ha fatto "impazzire" 2-3 amici, per gioco o per sfida, ho cominciato anch'io a fare "il corridore della domenica". Ma in testa avevo sempre quel ponte. Così, ho deciso. Lo faccio. Una settimana fa mi sono ritrovato, seppur dolorante e sofferente, con una medaglia al collo, in uno dei parchi più famosi del mondo con gente che proveniva da tutte le parti del globo. E allora ho pensato a quando questa sfida con me stesso è nata: a quel cazzo di 1 Aprile e alla distorsione alla caviglia, giusto il giorno dopo essermi iscritto alla maratona, come se qualcosa o qualcuno mi volesse dire "No, non farla". Alla fisioterapia infinita, alle partite di calcio e calcetto saltate con le lacrime agli occhi. Alle corse da solo, a quelle con gli amici e alle levatacce la domenica mattina. Alle corse al mare, a quelle sotto la pioggia e a quelle al buio. Alle rinunce, agli sforzi, alle scarpe vecchie e quelle nuove. Alle tabelle e alle scommesse (perse per poco). Ai sacrifici, alle sofferenze a ai "chi me l'ha fatto fare". Alle facce storte e alle prese in giro continue. Alla voglia di farcela anche se so che non è il mio sport. Perchè tutti andavano più forte di me ma me ne sono sempre sbattuto. Agli "occhi della tigre" e a quelli delusi per 38 miseri cazzo di secondi. Ai problemi fisici che mi hanno accompagnato fino a pochi metri dalla fine.
A tutto questo. Ma alla fine la soddisfazione è stata grande. Non per il tempo (mediocre) nè per chissà cosa. Ma per tutto quello che questa maratona ha rappresentato per me.
Grazie a M. per lo stimolo, a F. per l'avventura, a F., C., G., S., T. per gli allenamenti. A T. per la presenza costante.
Grazie a me stesso

Cazzo, sono un Maratoneta di NY! "

Ho voluto riprendere le "sensazioni" al ritorno dall'avventura che ha contraddistinto il mio 2010, per ricominciare a scrivere sul mio vecchio e trascurato blog. Non a caso l'ultimo post è datato 1 aprile 2010, esattamente 3 ore prima del maledetto infortunio che ha contribuito a rendere più complicato il mio cammino verso la Grande Mela... un segno!
E allora che il 2011 sia un anno altrettanto intenso, ricco di emozioni e nuove sfide!
 
pensato da Pier alle 13:45 | Permalink |


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