martedì 26 gennaio 2010
Concedetemelo
Dall'inizio della stagione non ho ancora espresso il mio pensiero sul nuovo Milan (se non un piccolo e rassegnato accenno qui). Ma quello di cui avevo sospettato fin da Giugno, purtroppo, si è materializzato nel modo peggiore in questi giorni. Domenica sera ho visto uno dei derby più amari e più difficili da digerire da quando tifo il rosso e il nero (quindi dal 1988 all'incirca). Lasciando stare che si può perdere, che non vinceremo lo scudetto per il 6° anno di fila e che mancava tizio e caio. Per la prima volta ha avuto la netta convinzione che il Milan, la squadra che per definizione del suo presidente "vuole imporre calcio nel mondo", sia stata nettamente (e quindi di tanto) inferiore all'Inter, la squadra che per definizione è la più derisa e umiliata degli ultimi 20 anni. Lasciando stare le cadute di stile dei cugini che invece di godersi la vittoria si lamentano e inneggiano a complotti contro di loro (ciò è dovuto ai 20 anni di umiliazioni e alla poca abitudine a vincere con pieno merito), io mi soffermo su di noi.
Quest'anno ho fatto una scelta: sono uno dei 20mila ex-abbonati che hanno "rinunciato" ad incitare i ragazzi a S.Siro: a nulla è servita la lettera ruffiana di Galliani che ci pregava di tornare allo stadio. Tutto questo per la cessione di Kakà? No. Altrimenti avrei dovuto farlo anche quando fu venduto Sheva, per me ben più idolo del brasiliano. Ma, per la prima volta da quando tifo Milan, ho capito che la società non punta più a vincere. Ovvero non punta più ad anteporre la volontà di vincere a tutto il resto. Ci hanno preso in giro con Kakà. Con Huntelaar e compagnia bella. Cercando di propinarci i famosi "problemi di bilancio".
Ho promesso a me stesso di non andare allo stadio a prescindere dai risultati e di soffrire a casa: ho seguito i ragazzi, apprezzato la volontà di tutti i giocatori, la signorilità, l'eleganza e l'ingenua sfacciataggine (calcistica) di Leonardo. Ma nè a Settembre quando tutti ci derivano, nè a Dicembre quando tutti ci temevano, il Meazza mi ha accolto (eccezion fatta per Milan-Palermo, solo per accompagnare il cugino rosanero).
Domenica sera la mia "coerenza" è stata, ahimè, confermata: l'allenatore e i giocatori sono encomiabili. Ma la società ha zero lungimiranza, zero voglia di ricominciare un ciclo investendo seriamente come una volta, zero intenzione di pianificare. La rosa del Milan sta facendo miracoli ed era ovvio che al primo soffio di vento il castello sarebbe caduto. Senza Nesta che chioccia, Abate e Antonini sono due cuccioli spauriti e sostituire il difensore più forte del mondo con Favalli la dice lunga sul fatto che Galliani & co. abbiano avuto solo un gran culo a trovare in Leonardo l'intuizione del modulo "4-2-fantasia" e di tutto il resto.
Quindi, dico ora come sto dicendo da 2 anni, perpiacere Silvio, vendi oppure rimettici la passione. Il tifoso milanista, con Champions e mille Coppe in bacheca, non si merita di essere chiamato il lunedì da un Puppo qualunque per essere sbeffeggiato.
Sempre e comunque orgoglio rosso e nero
 
pensato da Pier alle 16:37 | Permalink | 2 comments
mercoledì 20 gennaio 2010
Whatever works
Non avevo mai visto un film di Woody Allen. Ebbene sì, anche un divoratore di film come me ha una falla. Era un sesto senso. Mi sono sempre detto che non mi sarebbe piaciuto e avevo ragione. Per carità, è molto bravo, la storia è carina, fa ridere e fa riflettere. Ma semplicemente non è il mio genere. Non mi intriga, anzi, a volte mi annoia.
Troppo cinico, troppi monologhi e anche il protagonista che parla direttamente col pubblico non è una gran trovata. Sicuramente non sarei andato a vederlo al cinema quando era in proiezione nella sale.
Almeno ora posso dire di poter giudicare avendo visto un dei suoi film!
Voto: 6 stiracchiato
 
pensato da Pier alle 10:42 | Permalink | 0 comments
giovedì 14 gennaio 2010
Minchia di Re
Grazie al fratellino e al suo regalo di Natale, ogni martedì me ne vado al cineforum a passare la serata: a parte la marea di gente che c'è, ci sono un sacco di bei film che ho voglia di "giudicare".

Questo film è tratto da un libro (che ora voglio assolutamente leggere), "Minchia di re". Mi è piaciuto. Mi aspettavo una palla, per i soliti "intellettualoidi". Invece è molto interessante e crudo anche. Forse la seconda parte rende meno però ci sono dei paesaggi bellissimi e la storia è ottima.
Se non fosse stati per i due vecchi della fila dietro che ogni mezza scena commentavano a voce alta (tra l'altro in dialetto), era perfetto. Fantastico lui quando alla scena lesba se ne voleva alzarsi dalla poltrona e tornare a casa.... la prossima volta non venire!
Voto: 7
 
pensato da Pier alle 14:17 | Permalink | 1 comments
martedì 12 gennaio 2010
Inizio nevoso!



Visto che a Varese non arriva ce la siamo andati a prendere da un'altra parte...
 
pensato da Pier alle 13:13 | Permalink | 1 comments
martedì 5 gennaio 2010
Hit Parade
Se devo fare il classico bilancio dell'ultimo anno sicuramente ho incontrato tante difficoltà: ma sono contento di averle guardate dritte e affrontate tutte, a prescindere dal risultato. Certo non è stato eccezionale e c'è stata qualche grande e piccola delusione. Ma piano piano metto dei mattoncini e questo è buono. In quest'anno sono nate tante consapevolezze che devo saper essere in grado di "sfruttare" a mio favore e non di subire come spesso mi capita. Ci sono state diverse parole che hanno caratterizzato il mio anno e che penso lo possano descrivere nel bene e nel male: Lavoro, scelta, amici, futuro, consapevolezza. Tutte collegate e tutte con un loro perchè individuale. Per me è stato (e continuerà pure oggi) l'anno del cambiamento, della scelta, della strada da prendere, del futuro. Del capire chi sono e chi vorrò essere da qui a un'ora, un giorno, un anno, un secolo. Mi sto capendo pian piano. A furia di scelte, ripensamenti, sbagli ma, dall'altro punto di vista, di coraggio, di mettermi in gioco, di crederci nonostante tutto. Mi sto assestando. Ecco, sì, assestamento penso sia il termine che possa rendere l'idea. In tutti i campi che mi riguardano, da quello affettivo, a quello lavorativo, a quello quotidiano. Tanti non mi capiscono nè mi capiranno nè condividono tante mie scelte. Immagino, perchè tante volte non le capisco nemmeno io. Ma la scelta va giudicata nel momento in cui viene fatta e con gli occhi di chi la fa. Io mi sento bene se penso questo. A posto con me stesso. Soddisfatto di me stesso. E questo mi dà la capacità di guardare avanti con fiducia.
Quindi grazie ai 16 bei sorrisi del 2009 (se conto le feste natalizie ce ne metto un paio in più così salto il 17) e alle tante delusioni. Io sono sempre qui e ci proverò sempre.
 
pensato da Pier alle 15:39 | Permalink | 0 comments
Ricomincio da...10 (2000 e..)
Cacchio. Prima decade del nuovo Millennio già passata. Non fai in tempo a assimilare il 20 davanti all'anno che già siamo al 20+10. Sembra ieri che festeggiavo il capodanno del 2000 coi miei compagnucci di liceo coi miei capelli biondo-platino aspettando con ansia la maggiore età. E in un puff ne sono passati 10, densi di tante tante cosuccie per me. Belle, brutte, facili e difficili. Occasioni perse oppure prese al volo. Persone, amici, amori, conoscenze, esperienze, cicatrici grandi e piccole. Liceo, università, lavoro. Risate, pianti di gioia e di dolore, divertimenti e noie. Cose giuste e sbagliate. Qualche rimorso nessun rimpianto. Crederci sempre. Ma alla fine, se ci penso bene, la mia testolina in tante cose la pensa esattamente come 10 anni fa. La famiglia prima di tutto, l'amore è una cosa seria, sempre dietro al pallone e alle stesse passioni e guardare tutto con ironia e un pizzico di ingenuità. Qualche kg in più (da smaltire), qualche capello in meno (e lì non c'è un cazzo da fare). Tutto sommato voglio pensare che siano stati 10 anni positivi: me lo fa dire il fatto che ho sempre voglia di fare, di imparare e che voglio guardare avanti e non indietro. Ho sempre le stesse insicurezze, ma anche qualche convinzione in più. Sono più debole e più forte allo stesso momento.
Se i prossimi 10 anni passassero così velocemente mi risveglierò domani che sarò già sulla soglia dei 40. E allora devo rimboccarmi le maniche, lottare ogni secondo e vivere a pieno ogni minuto. Cercando di sfruttare in positivo il mio solito senso di insoddisfazione e zero appagamento che mi darà la spinta per migliorarmi sempre! Buona prossima decade a tutti!
 
pensato da Pier alle 15:23 | Permalink | 0 comments